Il nuovo regolamento sulle Graduatorie GPS non ha soddisfatto a pieni voti il Consiglio di Stato, che ha evidenziato non poche criticità.
Scopriamole insieme!
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Indice
- Graduatorie GPS: I punti critici del regolamento
- Assegnazione sedi GPS
- II fascia primaria e infanzia
- Assegnazione supplenze
- Valutazione titoli graduatorie GPS
- Sanzioni punitive
I punti critici del regolamento
In attesa dell’ordinanza del MIUR per questo fatidico e tanto atteso aggiornamento delle GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) per il biennio 2022-2024, il Consiglio di Stato ha revisionato il regolamento, evidenziando diversi aspetti critici, l’attenzione si è focalizzata maggiormente sulla politica delle sanzioni ai danni dei docenti, fino ad arrivare alle modalità di assegnazione delle supplenze.
II fascia primaria e infanzia
Il testo presentato dal Ministero dell’Istruzione, sancisce che le GPS per la scuola dell’infanzia e della primaria si uniscano in un’unica fascia, cui potrà accedere solo il personale in possesso dello specifico titolo di studio abilitante.
Il Consiglio di Stato invita il MIUR ad una meticolosa valutazione degli effetti che potrebbero derivare a carico del sistema d’istruzione e dalla disponibilità dei docenti.
Assegnazione supplenze
Sulle procedure telematiche per l’inoltro delle domande, il CdS si è espresso molto chiaramente:
“La concreta operatività di procedure comunque complesse, e interamente poggianti su sistemi informatici centrali e periferici, può infatti misurarsi, come non di rado è già avvenuto, con difficoltà applicative, derivanti dal confronto con l’esperienza e con le risorse organizzative e umane disponibili presso le istituzioni scolastiche.“
Valutazione titoli graduatorie GPS
Il Consiglio di Stato invita, inoltre, il Ministero dell’istruzione ad essere molto più chiaro nell’esplicitare meglio il contenuto delle tabelle di valutazione dei titoli, in modo da garantire una semplificazione nella lettura.
Sanzioni punitive
Le sanzioni punitive, previste per i supplenti, sono considerate eccessivamente rigide da parte del Consiglio di Stato, sebbene la preoccupazione di “mitigare il dilagante fenomeno delle rinunce” sia giustificabile. É comunque necessario valutare con estrema attenzione quelli che potrebbero essere gli effetti sul funzionamento del servizio scolastico.
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